Pin/occhio!!!

Workshop con Gianni Cuomo
2006

12 personali interpretazioni del classico Pinocchio a partire da un kit fornito dall'artista Gianni Cuomo.

Il workshop nasce dallo spunto di un pinocchio giocattolo e dalla famosa fiaba ricca di metafore che parlano della nostra vita. L'artista ha fornito ai partecipanti un kit con un pinocchio di legno da montare e dipingere contenuto in una scatola di cartone da interpretare a piacimento. Sono nati 12 pinocchi ognuno dei quali legato ad una storia diversa, espressa con un testo o una poesia sulla scatola che lo conteneva condivisa con l'artista e con il gruppo dei partecipanti.
Le opere sono state esposte presso il MAPP con un allestimento dall'atmosfera surreale e rarefatta: i pinocchi, immersi in una luce soffusa e appesi con un filo di nylon, apparivano fluttuanti nella sala insieme alle loro scatole dopo aver varcato una soglia costituita da una leggera tenda di veli bianchi.

Gli Autori delle Botteghe d'Arte: Laura Baracchini, Emanuela Brambilla, Maria Fantoni, Francesco Fregapane, Silvano Galvagno, Umberto Nannelli, Franco Scacchi, Liliana Zana, Roberto Canella, Andrea Quadrellaro, Clemente Randone, Enrica Ricci Ravizza.

L'artista Gianni Cuomo: è nato a Battipaglia (SA) nel 1962. Vive e lavora a Milano. Si forma a Milano ad un atelier-scuola di tecniche pittoriche. Le prime sperimentazioni si concentrano su una "revisione Pop" del prodotto della comunicazione di massa, sviluppando interventi clandestini sui manifesti pubblicitari affissi sui muri di Milano. Dal 2003 compie una pulizia formale delle opere per caratterizzarle con l'uso esclusivo del bianco e nero. Realizza una serie di tavole, in cui si sovrappongono volti e scorci metropolitani, mixando fotografia, pittura e collage. L'artista nello stesso periodo sperimenta la scultura attraverso materiali di recupero come carta e cartone da imballaggio. Nascono piccoli "Ominidi" che cresceranno per dimensione e saranno col tempo perfezionati con altri materiali quali legno e metallo. Sui loro corpi ci sono i segni di un'evoluzione disarmonica ed invasivamente iper-tecnologica, al punto che la pelle è ormai totalmente maculata di segnali sconnessi e senza senso, gli stessi che saturano videate di computer in black-out sistemico.

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